Un bel percorso circolare per scoprire i panorami più spettacolari delle Dolomiti Friulane. Lo hanno ideato i gestori di alcuni rifugi del Friuli Venezia Giulia a beneficio dei propri visitatori, mettendo a disposizione mappe, informazioni, servizi, prezzi scontati e promuovendo l’iniziativa sul territorio e sul web, attraverso i propri siti.
L’Anello delle Dolomiti Friulane, così è stato battezzato l’itinerario, è un vero e proprio raid escursionistico che tocca i rifugi Giaf, Flaiban-Pacherini, Pordenone e Padova, attraversando in quota le meravigliose e selvagge vallate dei gruppi del Pramaggiore, dei Monfalconi, degli Spalti di Toro e del Cridola.
Gli escursionisti più esperti e allenati possono percorrere l’intero tracciato in 5 giorni di cammino (con dislivelli di circa 1000 metri al dì e 6 ore medie di cammino giornaliero), ma è possibile anche optare per soste rilassanti tra una tappa e l’altra, oppure spezzare il percorso in due o più weekend.
Non è necessaria attrezzatura da alpinismo né da ferrata, è sufficiente una certa sicurezza su ghiaioni e sentieri stretti e poco agevoli. Sono comunque possibili varianti più facili, così come opzioni con maggiori gradi di difficoltà, impegno e salite, anche alpinistiche, per arrivare alle vette. Chi lo desidera, può richiedere di farsi accompagnare dalle guide naturalistiche del Parco delle Dolomiti Friulane.
Si può partire da uno qualunque dei Rifugi indicati: da Forni di Sopra, in Carnia, si può iniziare dal rifugio Flaiban-Pacherini o dal Giaf; se si proviene dal pordenonese, la prima tappa sarà il Pordenone, mentre arrivando dal Cadore (Pieve di Cadore) è comodo incamminarsi dal rifugio Padova. Gli ideatori consigliano, in ogni caso, di effettuare il trekking in senso orario.
La traversata dal Giaf al Flaiban-Pacherini si svolge lungo l’incantevole Truoi dai sclops, il cosiddetto sentiero delle genzianelle, che in un continuo succedersi di ambienti e piacevolissimi scorci oltrepassa la forcella Urtisiel, l’ampio pianoro con la casera Valmenon, il Canpuròs (la fiabesca prateria alpina che la fioritura estiva rende un luogo di sosta da sogno), le forcelle Brica e dell’Inferno, scendendo infine nell’alta val di Suola.
Dopo la notte al rifugio, si sale al Passo di Suola, si valica la forcella Rua Alta, la forcella Pramaggiore (possibile salita alla vetta del monte Pramaggiore m. 2478, la più alta e panoramica del gruppo), quindi in discesa per la bucolica val dell’Inferno e la val Postegae, fino al rifugio Pordenone. In alternativa, si sale al passo del Mus (possibile digressione al Torrione Comici per l’ardita ferrata Cassiopea) per poi scendere per la val di Guerra e la val Postegae.
La traversata del giorno successivo si effettua lungo la celebre val Montanaia, per l’omonima forcella, passando ai piedi dello straordinario Campanile, il “grido di pietra” conosciuto dagli alpinisti di tutta Europa. Si scende quindi per la val d’Arade sino alla grande radura prativa del Rifugio Padova.
Ripartendo per dirigersi al Giaf, si entra nel cuore dei Monfalconi, con la spettacolare traversata di due alte forcelle, superando il magico anfiteatro roccioso dove sorge, in totale solitudine, la rossa struttura metallica del Bivacco Marchi-Granzotto. In alternativa, si sale alla forcella Scodavacca, circondati dal paesaggio dolomitico, ridiscendendo al rifugio lungo il sentiero diretto oppure percorrendo un tratto dell’Anello di Bianchi.
I rifugi tappa dell’Anello dolomitico friulano
I Rifugi, a gestione familiare, offrono una cucina tipica con porzioni generose e prezzi agevolati per chi percorre l’anello. Di seguito i recapiti e i siti dove trovare la descrizione dettagliata del percorso.
Rifugio Giaf: Dario Masarotti; tel. 0433-88002, cell. 338 7856338; www.rifugiogiaf.it, info@rifugiogiaf.it.
Rifugio Padova: Paolo De Lorenzo; tel. 0435 72488; www.rifugiopadova.it; rifugiopadova@libero.it.
Rifugio Pordenone: Marika Freschi; tel. 0427 87300; www.rifugiopordenone.it; rifugio.pordenone@yahoo.it.
Rifugio Flaiban-Pacherini: Claudio Mitri; tel. 0433 88555; www.rifugioflaibanpacherini.it; info@rifugioflaibanpacherini.it.
Molte informazioni utili sono disponibili anche sul sito www.rifuginrete.com, gestito dal network dei rifugi delle Alpi e dell’Appennino.